Altaquota Social Camp 2016: tendersi la mano nel Giubileo della Misericordia

In occasione del Giubileo della Misericordia, i ragazzi del Club giovanile Altaquota hanno voluto dare una mano nel Centro di prima accoglienza per minori stranieri non accompagnati di Fondachelli Fantina, in provincia di Messina.

“In occasione del Giubileo della Misericordia, non potremmo organizzare «qualcosa di sociale» durante l’estate?” Spesso al Club Giovanile Altaquota di Lugano i genitori e i ragazzi ci facevano questa richiesta. Finché nel novembre 2015, durante un soggiorno a Fondachelli Fantina – un paesino di poco più di 1'000 abitanti, situato tra le catene dei Monti Peloritani e dei Monti Nebrodi in provincia di Messina – Pietro, giovane biologo e collaboratore del club, durante una partita di calcio, ha conosciuto alcuni ragazzi provenienti dall’Africa di età compresa tra i 15 e i 17 anni, che erano ospitati presso il Centro di prima accoglienza per minori stranieri non accompagnati.

L’entusiasmo delle autorità locali

“Quest’estate potremmo venire a dare una mano!” E così con l’aiuto di Antonio – un giovane di Messina che lavora a Lugano – e della sua famiglia, che ci ospitavano presso il Centro Internazionale le Miniere di Fondachelli, abbiamo contattato le autorità comunali che sono state subito entusiaste di poter organizzare qualcosa con “gli svizzeri”. Il nostro compito sarebbe stato quello di metterci a disposizione dei responsabili del centro per aiutarli nel loro lavoro con i ragazzi (alfabetizzazione, attività di bricolage, escursioni e sport).

Abbiamo così proposto ai ragazzi del club di svolgere durante le prime due settimane di luglio l’“Altaquota Social Camp” e si può ben dire che … abbiamo sfondato una porta aperta!

Visto che si trattava di una prima abbiamo deciso di limitare molto il numero dei partecipanti: alla fine eravamo in dieci tra ragazzi e tutors.

Peter, Aziz e Mahmoud hanno chiesto un po’ emozionati a Giacomo, Roberto e Natt: “È vero che l’anno prossimo tornerete?”

Una battaglia rompe il ghiaccio

L’attività che ci ha permesso di rompere il ghiaccio con questi ragazzi (che spesso erano fuggiti dal loro paese per violenze e persecuzioni) è stata … una battaglia di gavettoni sotto il sole siciliano! E poi: partite di calcio e pallavolo, molto bricolage, un po’ di lezioni di italiano (i ragazzi, provenienti dall’Egitto, Bangladesh, Nigeria, Pakistan e Ghana, parlavano oltre alla loro lingua madre, solo un po’ di inglese…) e soprattutto un grande murale che abbiamo pitturato tutti insieme sulla parete del Centro di accoglienza. Le due settimane sono volate e durante la festa dell’ultimo giorno Peter, Aziz e Mahmoud hanno chiesto un po’ emozionati a Giacomo, Roberto e Natt: “È vero che l’anno prossimo tornerete?”

“questo periodo mi ha fatto scoprire che dedicare tempo agli altri è un bellissimo modo per passare le vacanze”,

“Sono cresciuto molto!”

Durante il viaggio di ritorno tutti i partecipanti erano entusiasti: “questo periodo mi ha fatto scoprire che dedicare tempo agli altri è un bellissimo modo per passare le vacanze”, “è stato impegnativo, ma sono cresciuto molto”, “mi sono divertito ed è stato bello potere aiutare ragazzi meno fortunati di noi”, “non vedo l’ora di ritornare” sono stati solo alcuni dei commenti fatti dai ragazzi. Dopo questa prima esperienza l’Altaquota Social Camp diventerà sicuramente un appuntamento fisso delle due prime settimane di luglio!