A mezzogiorno il Prelato dell’Opus Dei si è recato nella parrocchia di san Josemaría Escrivá, recentemente inaugurata, dove ha concelebrato la Santa Messa con mons. Gil Hellín, arcivescovo di Burgos, e con il parroco. All’omelia ha dichiarato la propria emozione “per poter celebrare il ricordo di un santo che ha trascorso molto tempo in questa città”. Commentando le letture proposte dalla liturgia, ha incoraggiato i presenti a “santificare” la vita ordinaria, perché “attraverso il lavoro possiamo trovare Dio” e ad “andare incontro alla gente e a pregare per tutte le persone con le quali si verrà a contatto”.

Alla fine della cerimonia, don José Luis Tapia, parroco di San Josemaría Escrivá, ha ringraziato mons. Echevarría per essere andato a Burgos e mons. Gil Hellín per averlo invitato.

Anche l’arcivescovo di Burgos ha rivolto alcune parole ai presenti, augurandosi che molti giovani, oltre che molti uomini e donne di tutte le età, si avvicinino di più a Dio attraverso il lavoro che si svolge in questa parrocchia.

Alle cinque e mezzo del pomeriggio, nell’Auditorium del Forum Evolución , mons. Javier Echevarría ha partecipato a un incontro con alcuni fedeli e amici dell’Opus Dei. All’inizio ha ricordato alcuni episodi risalenti al periodo in cui san Josemaría risiedette a Burgos. Il fondatore dell’Opus Dei, infatti, è vissuto in questa città dal gennaio 1938 al marzo 1939, e il Prelato ha ricordato la gioia con cui visitò per la prima volta la cattedrale e come da Burgos stimolava l’imminente espansione dell’Opus Dei.

L’atmosfera che si respirava in ogni momento era di famiglia e il pubblico presente, che stipava l’auditorium, ha rivolto al Prelato parecchie domande, alle quali mons. Echevarría ha risposto rievocando diversi episodi e facendo varie raccomandazioni.

Alla fine ha chiesto di pregare per Papa Francesco e ha raccontato che qualche volta il Santo Padre gli aveva raccomandato di dire alle persone che avrebbe incontrato che il Papa contava sul loro appoggio.