Lavoro, amicizia e san Josemaría

Venticinque ragazze italiane hanno passato una settimana estiva a lavorare nell'amministrazione di una residenza universitaria, sperimentando la vita di famiglia dell'Opus Dei, nella città che ha visto nascere le prime iniziative apostoliche.

Dal 20 al 28 luglio le ragazze dei club Oikia, Castelromano, Punta Sveva, Altai, sono andate a Madrid per una vacanza un po’ diversa dal solito. Le ragazze (di età compresa tra i 15 e i 18 anni) hanno alloggiato presso la residenza universitaria Somosierra. Durante la loro permanenza hanno potuto conoscere meglio, sperimentandolo, il lavoro dell’amministrazione, che si occupa dei servizi domestici; inoltre hanno fatto turismo per la città, visitando anche alcuni luoghi significativi per la storia dell’Opus Dei, il tutto in un clima di famiglia e amicizia.

si trattava di lavorare bene cercando di capire meglio il significato della santificazione del lavoro

La mattina era dedicata al lavoro mentre il pomeriggio alle visite turistiche per la città. Prima di iniziare le attività chi lo desiderava poteva partecipare alla Santa Messa e a un incontro con il sacerdote.

Lavorare con amore, lavorare per gli altri

Il lavoro era organizzato in modo tale che ogni ragazza avesse la possibilità di svolgere i diversi compiti, ogni giorno: non si è trattato semplicemente di cucinare, riordinare e pulire per guadagnarsi la vacanza, si è trattato di lavorare bene cercando di capire meglio il significato della santificazione del lavoro e l’importanza che il lavoro dell’amministrazione ha in un centro dell’Opus Dei.

Le ragazze hanno svolto i lavori assegnati con passione e precisione, sapendo che ciò che stavano facendo non era destinato a loro ma ad altre persone, e che perciò bisognava svolgerlo al meglio. Hanno capito e provato in prima persona che nelle cose più piccole e semplici c'è qualcosa di grande e prezioso, l'importanza dei dettagli e di come essi facciano la differenza. Hanno capito che, quando si fa qualcosa per qualcun altro, la gioia si raddoppia.

Questo modo di lavorare ha fatto anche intuire loro che la vera ricchezza non è solamente materiale: il tesoro di un lavoro ben fatto è l’incontro con Dio e il servizio agli altri.

Inoltre il fatto di occuparsi della cura della casa e di compiti che abitualmente svolgono le mamme, ha permesso alle ragazze di riflettere su quanto questo lavoro sia prezioso e su quanto diventi più leggero se svolto “in squadra”; qualche ragazza è arrivata alla conclusione che è bello affiancarsi alla propria mamma in questi compiti, se non altro per non farla sentire sola.

quando si fa qualcosa per qualcun altro, la gioia si raddoppia

Le ragazze hanno sperimentato la condivisione, l'unione, e tra tutte loro è nata una forte amicizia, che ha reso il viaggio una vera festa. Si sono aiutate a vicenda in tutti i momenti, si sono conosciute più a fondo, si sono divise gli incarichi (come occuparsi della tavola per i pasti, la sistemazione dell'oratorio, alcune hanno fatto da guida per la città …) formando così una grande squadra.

All'inizio dell'Opus Dei

Nei pomeriggi le ragazze si sono dedicate al turismo: dal Prado al museo Reina Sofia, dal Parque del Retiro a Plaza Mayor, dall’Almudena al palazzo Reale… Ma la piazza preferita è sempre stata Puerta del Sol dove c’era molta vita e divertimento. Una intera giornata è stata dedicata alla visita di Toledo. Tre pomeriggi alcune ragazze spagnole hanno accompagnato le partecipanti a visitare i luoghi più significativi per la vita di san Josemaría e per l’inizio dell’Opus Dei: in particolare hanno potuto vedere "el Niño" di san Josemaría custodito dalle suore del monastero di Santa Isabel; il palazzo all’interno del quale è stato fatto il primo circolo di san Raffaele della storia e " la casa central de los Paules" dove san Josemaría il 2 ottobre 1928 ha capito che Dio gli chiedeva di iniziare l’Opus Dei.

Le ragazze sono rimaste colpite al vedere che dal niente, da un giovane prete spagnolo, adesso esiste l’Opus Dei in tutti i cinque continenti e hanno realizzato che tra i trecento, trecentomila, trenta milioni, tremila milioni di persone che san Josemarìa ha visto durante la benedizione eucaristica quel 21 gennaio 1933, c’era anche ognuna di loro.

le ragazze hanno capito che tra i trecento, trecentomila, trenta milioni, tremila milioni di persone che san Josemarìa vide c’era anche ognuna di loro

In questo viaggio le parole che hanno risuonato di più sono: amare, curare e accogliere. Abbiamo capito che attraverso il lavoro dell’amministrazione e la nostra amicizia, in ogni parte del mondo, ci sentiamo a casa e facciamo sentire a casa.