Maria, colei che unisce

Nel giorno della festa dell'Assunzione di Maria al Cielo, vi proponiamo una riflessione di don Mauro Leonardi sul ruolo della Vergine nel disegno salvifico di Dio.

In un primo momento mi è parso difficile parlare di questa festa così grande dedicata a Maria; proprio mi sentivo mancare le parole di fronte a un Mistero così lontano non solo dalla nostra esperienza personale ma soprattutto da quella possibile di una qualsiasi persona normale: perché Maria alla fine della vita non entra in una tomba qualsiasi come avviene per tutti noi compreso suo Figlio, ma viene portata in corpo e anima in Cielo.

quando sale al Cielo Maria guarda Dio ma guarda anche gli uomini

Stavo davanti al computer e, per trarre ispirazione, mi sono messo con questo stato d'animo a fare con Google il giro del mondo dei musei e delle gallerie d'arte. Martellava dentro di me la domanda di prima: cosa può davvero interessare di questo mistero alla gente qualsiasi, quella normale che nella tomba ci finirà di sicuro e che magari neppure ci crede davvero che oltre la tomba ci sia qualcosa d'altro? Non volevo scrivere un pensiero ben costruito, ineccepibile: volevo trovare nel mistero dell'Assunzione qualcosa che ci legasse al vissuto di ogni giorno. Che, in qualche modo, ne fosse il fondamento.

E così ad un tratto, scorrendo quadri e affreschi, ho notato che in molti quadri la Madonna, nel salire al Cielo, rivolge lo sguardo a Dio: in altri invece, salendo, contempla la terra. Dapprima mi sono chiesto quale dei due atteggiamenti fosse quello giusto: poi mi sono convinto che fossero vere entrambe le cose: quando sale al Cielo Maria guarda Dio ma guarda anche gli uomini.

Dopo il peccato originale Adamo ed Eva abbassano gli occhi e fuggono con paura lo sguardo di Dio come ci racconta la Genesi (Gn 3,8), ora Maria col suo corpo guarda a Dio con fiducia e senza turbamento. E può farlo perché lo sguardo che Lei contempla è lo stesso che, per opera dello Spirito, si è incarnato in Lei ed ha custodito e dato alla luce il proprio Figlio Gesù. Allo stesso tempo Maria rivolge gli occhi alla terra come a risaldare la nuova alleanza tra Dio e l'umanità tutta. Attraverso Maria la misericordia di Dio assume un volto, delle braccia. Maria è la primizia dei desideri di Dio che vuole un'umanità pienamente riconciliata con Lui e per Lui: per questo subito dopo il versetto che ho citato poco sopra, c'è quello in cui si profetizza l'inimicizia eterna tra il demonio e Maria (Gn 3,15).

Maria è la primizia dei desideri di Dio che vuole un'umanità pienamente riconciliata con Lui e per Lui

Maria in questa festa ci parla di unità e di riconciliazione tra Spirito e corpo, tra vita e preghiera, tra Cielo e Terra: ecco ciò che desidera l'uomo quotidiano, quello feriale. Noi qui, a volte anche doverosamente, dobbiamo distinguere i ruoli, precisare le responsabilità: insomma dobbiamo dividere. Maria, invece, è colei che unisce. Maria getta ponti. L'umanità dopo il peccato fuggiva con vergogna lo sguardo di Dio, Maria riporta l'umanità a guardare Dio fisso in volto.

IL DOGMA DELL'ASSUNZIONE È IL PONTE CHE CI PERMETTE DI VEDERE E UDIRE LA GLORIA DEL PARADISO

Gesù squarcia i veli del Cielo e Maria è la "mano" che ci attira nell'intimità della Trinità. San Paolo dice che nessuno ha visto o udito la gloria del Paradiso: e così sarebbe stato per tutta l'umanità senza il sì di Maria che ha permesso l'Incarnazione. Il dogma dell'Assunzione è il ponte che ci permette di vedere e udire la gloria del paradiso perché Lei, con la sua umanità donata alla volontà celeste, con il suo corpo in Paradiso che torna lì a unirsi in modo misterioso a quello del Figlio, con la sua mano che si intreccia di nuovo a quella di Cristo come tante volte ha fatto sulla Terra, ci fa mettere un piede dietro l'altro per entrare in quel Paradiso in cui lei entra fin da ora e fin da subito.