Quarant’anni di devozione mariana a Torreciudad

Recentemente il santuario di Torreciudad ha celebrato il 40° anniversario dell’apertura al culto con un programma organizzato dagli operai che l’hanno costruito (1970-1975), dal gruppo di architetti, dalle famiglie e dagli abitanti delle località limitrofe a questo centro internazionale di pellegrinaggi.

Il vescovo della diocesi di Barbastro-Monzón, Angel Pérez-Pueyo, ha presieduto la concelebrazione eucaristica come atto centrale della festa, alla quale hanno fatto seguito rappresentazioni e giochi per le famiglie.

Il vescovo ha ringraziato per il lavoro svolto in questi anni “tutti voi che avete contribuito a che la grazia di Dio arrivasse in questa diocesi e nella Chiesa universale da questo santuario, che è frutto dell’immenso amore alla Madonna che aveva san Josemaría”.

Il 40° anniversario vede alla guida di Torreciudad un nuovo rettore, il sacerdote Javier Cremades, che affronta “questa sfida con uno straordinario entusiasmo per servire la Chiesa”. Succede a don Javier Mora-Figueroa, rettore per 17 anni, che si dichiara “molto grato per l’affetto verso la Madonna che ho visto e per la stima che mi hanno manifestato tanti amici”.

L’architetto Eliodoro Dols, che diresse i lavori della costruzione, ha ricordato il desiderio di san Josemaría Escrivá, fondatore dell’Opus Dei, che “il nuovo santuario continuasse una devozione secolare e aumentasse la devozione verso la Madonna e verso i sacramenti”. Dols, premio nazionale di Architettura, aveva ricevuto l’incarico di costruire il santuario nel 1963.

Un senso di profonda gratitudine animava tutti i presenti. Victor Garuz, de La Puebla, ricorda che “mi sono sposato nell’antico santuario, sono stato offerto alla Madonna e sono passati più di 76 anni”. Simile è il caso di Jesús Cosculluela, di El Grado, e di Antonio Miguel Sanchón, di Buera, 92 anni, venuto con la moglie Rosa e la figlia Nuria, molto contenti tutti di “condividere l’affetto per la Madonna di Dulcis e per quella di Torreciudad”.

San Josemaría nel 1972, durante una tertulia a Barcellona, parlò della costruzione di questo santuario mariano.