Il Prelato dell’Opus Dei a Bari dal 13 al 15 maggio

A 50 anni di distanza Mons. Echevarría ha ripercorso le orme di San Josemaría che il 7 luglio 1954 a Bari pregò sulla tomba di San Nicola per chiedere la soluzione delle difficoltà economiche nelle quali si trovava in quel periodo. Per questo, la targa stradale sita in Viale San Josemaría Escrivá sottotitola giustamente: “pellegrino a San Nicola”.

La Basilica di San Nicola è stata, il 13 maggio, la prima tappa dell’itinerario barese di Mons. Javier Echevarría: si è inginocchiato dinanzi alla tomba del San Nicola e ha pregato lungamente per le necessità della Chiesa e dell’Opus Dei in tutto il mondo; nella Cripta il Prelato ha poi salutato il Rettore.

Ad attenderlo poi presso l’aula magna della Residenza Universitaria del Levante c’erano più di un centinaio di studenti con i quali il Prelato dell’Opus Dei si è intrattenuto per una quarantina di minuti rispondendo alle domande che gli venivano poste. In un clima del tutto familiare il Prelato ha immediatamente fatto sì che l’attenzione dei ragazzi si rivolgesse a Giovanni Paolo II: “vi chiedo una preghiera particolare per il Papa, perché immagino che vi sarete ricordati che oggi è l’anniversario dell’attentato che subì nel 1981”. E’ stato per tutti uno shock molto forte e, allo stesso tempo, una lezione meravigliosa, perché ha ricordato che non appena ne ha avuto la possibilità il Santo Padre ha detto:“io perdono di cuore questo mio fratello che ha attentato contro la mia vita”. Non è mancato lo spazio per un po’ di musica: uno degli ospiti della Residenza, studente di ingegneria e del 7° anno di flauto, ha magistralmente eseguito un brano di Mozart.

Mons. Echevarría ha più volte ripetuto che era a Bari per stare “con i suoi figli e con gli amici dei suoi figli”, una visita familiare, senza nessun tono di ufficialità. Il 14 mattina ha fatto visita all’arcivescovo Mons. Francesco Cacucci, prima di recarsi alla Scuola Miralta, dove è stato accolto calorosamente dalle alunne, insegnanti e personale non docente. E’ stata un’occasione per molte persone per salutarlo personalmente e, in un incontro informale avvenuto nell’aula magna, molte mamme, ex alunne della Scuola e loro amiche hanno potuto rivolgergli alcune domande su temi educativi e apostolici. Nel pomeriggio, sempre presso la scuola Miralta, il Prelato dell’Opus Dei è stato per circa un’ora insieme a quasi un migliaio di persone che gremivano la palestra della scuola e l’aula magna collegata in circuito chiuso.

E’ stato un incontro molto familiare, fatto di domande e risposte. Ne riportiamo due;

“Padre, come fare per affrontare le difficoltà?” “Se leggi il vangelo con calma, scopri che siamo intimi di Dio, figli di Dio. Guarda Cristo, affaticato, che non risparmia nessuno sforzo per un anima e si dedica completamente a lei. Se noi tutti cerchiamo di affrontare le difficoltà con allegria, se cerchiamo di dare carità, affetto a tutte le persone, vedrete che attorno a voi ci sarà sempre più pace soprattutto perché la pace sarà nel vostro cuore”.

“Padre, sono sposata e venerdì prossimo è il sesto anniversario del nostro matrimonio”. “Auguri”. “Grazie, Padre. Come posso fare a mettere nel rapporto con Dio lo stesso entusiasmo, la stessa dedizione, la stessa gioia e la stessa cura che mi piace avere nel rapporto con mio marito?” “Devi avere sempre più cura di tuo marito, sempre più gioia, sempre più gentilezza, perché questo amore che hai per lui, e l’amore che lui ha per te, è orazione davanti a Dio. Quindi devi “curarlo”, che si mantenga giovane, tu cerca di farti più bella ogni giorno per lui, saper sorridere come quando lo aspettavi quando eravate fidanzati, pettinarti come sai che sai che piace a lui, fare quel programma che lo fa contento, ... e poi dovete sapere che l’Essere più importante per la nostra vita è Dio. Stagli molto vicino”.

Il Prelato ha avuto altri incontri nella stessa giornata del 14 maggio ed è poi ripartito per Roma il 15 mattina.