“Le guide del pedale”: anche i ciechi praticano il ciclismo

André voleva fare qualcosa per gli altri. Gli piace molto la bicicletta, e quindi ha avviato in Brasile una iniziativa che permette alle persone che hanno problemi di vista, di godere di questo sport.

André (a destra) con un bambino cieco.

«Vivo in Brasile, nella città di Ribeirão Preto, situata a 350 chilometri da San Paolo. In questa attraente città circola un gran numero di ciclisti. Di solito si riuniscono in gruppi, spesso per fare una passeggiata notturna oppure per mettersi a pedalare prima che sorga il sole.

Siccome mi piace molto andare in bicicletta, ho cominciato a uscire con qualcuno di questi gruppi. Ben presto mi sono reso conto che non disponevano di molto tempo da dedicare a qualche opera di misericordia. In una situazione del genere, mi sono domandato quale opera di misericordia avrebbe potuto risvegliare interesse in me e nei miei nuovi amici.

Alla fine mi è venuta in mente la possibilità di dare nuovo slancio a un gruppo già esistente in un’altra città: persone che utilizzano le biciclette con due sellini per permettere a coloro che hanno problemi di vista di praticare il ciclismo insieme a un altro ciclista.

Mi sono unito a due amici, Carlo e Marco, e abbiamo cominciato a dar forma all’idea, e a questo punto si è verificato un episodio sorprendente. Pieni di entusiasmo all’idea di aiutare quelli che non vedono, abbiamo cominciato a metterci in contatto con persone che avevano questa insufficienza ed erano interessati alla cosa. Così abbiamo telefonato all’associazione ciechi della città, per spiegare la nostra iniziativa.

André, Carlos e Marcus il primo giorno che "Le guide del pedale" offrirono il loro aiuto (6-XII-2014).

L’assistente sociale è rimasta piuttosto sconcertata nell’udire ciò che intendevamo fare: “Vogliamo andare in bicicletta con i ciechi”. Il dialogo s’interruppe e, senza riattaccare il telefono, disse con un tono di sorpresa alla persona che lavorava con lei: “Ho al telefono un ragazzo che si offre di fare un’attività di volontariato andando in bicicletta con i nostri alunni”. Abbiamo preso accordi per incontrarci nella sede dell’associazione e così abbiamo potuto spiegare il nostro progetto. È stato l’inizio di una collaborazione assai utile, che abbiamo chiamata “Guide del pedale”.

Siamo usciti a pedalare già sette volte, sempre la domenica mattina: sono molte le testimonianze positive e su come questa pratica rende felici innanzitutto noi che guidiamo la bicicletta. Affinché abbiano un’esperienza simile a quelli che non vedono, tutti i volontari compiono un percorso di allenamento pedalando con gli occhi bendati seduti sul sellino posteriore. Così si rendono conto delle difficoltà e possono provare in qualche modo le sensazioni di chi ha la limitazione di non vedere.

In tal modo, con questa pratica semplice, speriamo che il progetto “Guide del Pedale” possa continuare ad attrarre nuove guide e aiutare sempre più i non-vedenti di Ribeirão Preto, anche inspirando pratiche simili da qualche altra parte».